Ammetto subito una cosa: non ho mai creduto in Di Maio. Non per partito preso, ma per l’imbarazzante velocità con cui è passato da apprendista politico a titolare della Farnesina, e da lì a rappresentante dell’Unione Europea per la regione del Golfo.
La mia critica infuocata nei suoi confronti e’ facilmente esposta sui miei social.
Una corsa che sembrava più una sceneggiatura surreale che una linea coerente di carriera diplomatica.
E invece, eccoci qua: il Consiglio dell’UE ha deciso di riconfermarlo. Ufficialmente, per “aver svolto bene il proprio compito”. Una motivazione che, onestamente, mi ha spiazzato. Evidentemente non ero l’unico ad avere dei dubbi, ma se a Bruxelles hanno valutato positivamente il suo operato, qualcosa deve essere successo.
Due le ipotesi:
- O nei palazzi europei è girata una cena a base di funghi con effetti cognitivi collaterali,
- Oppure – e qui lo dico senza ironia – Luigi Di Maio ha effettivamente interpretato il ruolo con serietà e sobrietà, come richiesto da una diplomazia silenziosa e poco incline al clamore.
In fondo, non serve essere Kissinger per rappresentare l’UE nel Golfo, ma serve esserci, parlare, ascoltare, riferire, mediare. E pare che lo abbia fatto. Pare, appunto.
Non ho prove che abbia corrotto nessuno per ottenere la riconferma. Non lo ritengo capace né intellettualmente, né politicamente. E, per quanto mi riguarda, non lo sospetterei nemmeno se mi offrisse una birra. C’è qualcosa di disarmante nella sua linearità. E forse anche questo ha giocato a suo favore.
Alla fine, la politica è fatta anche di persone che sorprendono. E quando accade, tocca riconoscerlo. Con l’onestà di chi, per anni, ha pensato il contrario.
Insomma, così è se vi piace. O se non vi piace, pazienza.
Ma adesso scusatemi: sto rivalutando l’idea che anche il mio vicino di casa possa un giorno diventare ambasciatore ONU. Con la giusta occasione, e magari un curriculum da pizzaiolo e un corso di inglese, non si sa mai.
A futura memoria ed a conferma che, la speranza e’ l’ultima a morire, tentate tentate tentate…
Esperienze lavorative prima della politica
- Steward allo stadio San Paolo di Napoli (lavoro saltuario).
- Tecnico informatico in una piccola azienda (esperienza molto breve).
- Giornalista pubblicista dal 2007, grazie a collaborazioni con testate locali online.
- Aiuto regista per un breve periodo, secondo alcune dichiarazioni.
Chiudo, pare che accendesse molti ceri, ecco, se rimane un suggerimento, almeno risparmiatevi i ceri…