Il Paradosso della Bici Sostenibile: Quando il Green Diventa un Lusso per Pochi

Risposta al post ironicamente provocatorio dell’Amico Riccardo Penna


Introduzione: La Bicicletta, da Simbolo Democratico a Status Symbol

Riccardo, hai sollevato un punto cruciale: mentre discutiamo di etica e trasparenza nella filiera del ciclismo, il prezzo di un cambio elettronico supera quello di un motorino usato, e un telaio in carbonio costa come un’utilitaria. La bici, un tempo emblema della mobilità accessibile, è diventata un hobby per élite. Ma allora, siamo sicuri che il ciclismo possa davvero permettersi di parlare di sostenibilità?

Oggi, tra telai prodotti in Asia, vernici tossiche, e batterie di e-bike che finiscono in discariche africane, il settore sembra più interessato al marketing green che a una reale rivoluzione ecologica. E il ciclista medio? Quello che fatica a permettersi una bici nuova ogni tre anni, che voce ha in capitolo?

Prima di entrare nell’argomento sostenibilita, salto pie pari l’argomento dei salari non pagati, e diritti vari, citati nel post, che e’ un evento legato ad un imprenditore locale comunque legato alla casa madre ma certo e’, che non si tratta di una pratica diffusa. Inoltre, conoscendo l’ambiente produttivo e legale in Cina, di certo i salari non sono sotto i livelli medi della categoria e parlare di lavoratori sfruttati e’ argomento gonfio di preconcetti e scarso di conoscenza da parte del grande pubblico.

Ebbene…


Il Dilemma del Ciclista: Sostenibilità o Sopravvivenza?

Il Mito della Bici “Green”

  • Costo vs. Etica: Ci indigniamo per i salari da fame nelle fabbriche di componenti, ma ignoriamo che quei risparmi si traducono in bici da 10.000€.

  • Obsolescenza Programmata: L’ultimo gruppo cambio esce ogni due anni, e chi non lo compra è un “dinosauro”. Peccato che il vecchio funzioni ancora benissimo.

  • E-Bike e Ipocrisia Ambientale: Vendute come “soluzioni verdi”, hanno batterie al litio che, dopo 5 anni, diventano rifiuti tossici. E il riciclo? Ancora un optional costoso.

Quanto Costa Davvero la Sostenibilità?

Se una bici “full green” costasse il 30-40% in più:

  • I fanatici del carbonio la comprerebbero (per poi vantarsene su Strava).

  • Il ciclista comune resterebbe con la sua bici usata, perché “tanto pedala uguale”.


La Cina: Il Gigante (Ambientalmente) Incoerente del Ciclismo

Normative Stringenti…

La Cina, leader mondiale nella produzione di biciclette, ha introdotto leggi ambiziose:

  • Carbon Neutrality entro il 2060 (che raggiungera con largo anticipo).

  • Multe salate per chi inquina (se beccato).

  • Riciclo obbligatorio (peccato che il carbonio sia ancora un incubo da smaltire).

Ironia della sorte:

  • Le fabbriche cinesi producono telai “eco-friendly”… ma li spediscono in Europa con navi cargo inquinanti. (alternative green ne abbiamo?)

  • I marchi occidentali si riempiono la bocca di sustainability, ma delocalizzano dove i controlli sono più laschi e le certificazioni? … nebbiose.

Greenwashing su Due Ruote

  • Certificazioni ESG: Belle in teoria, ma quante aziende le rispettano davvero?

  • Alluminio Riciclato vs. Carbonio “Finto Green”:

    • L’alluminio è riciclabile al 90% e costa meno rendere sostenibile.

    • Il carbonio? Riciclarlo è così costoso che molti brand preferiscono bruciarlo (con buona pace dell’ambiente).


Numeri che Fanno Male (al Portafoglio e al Pianeta)

Quanto Aumenta il Prezzo per Essere “Green”?

MaterialeCosto Aggiuntivo per SostenibilitàCarbonio+20-50% (e buona fortuna a trovarne uno davvero riciclato)Alluminio+10-30% (e almeno qui il riciclo funziona)

Detto in parole povere:

  • Se oggi una bici in carbonio costa 5.000€ o piu, la versione “sostenibile” ti chiede 7.500€.

  • Una city bike in alluminio da 1.000€? Con il green premium diventa 1.300€.

La Formula Magica (che Nessuno Vuole Pagare)

Costo Sostenibile=Prezzo Base+(Materiali Eco+Processi Puliti+Certificazioni Fantasiose)Costo Sostenibile=Prezzo Base+(Materiali Eco+Processi Puliti+Certificazioni Fantasiose)

Risultato? Un prodotto che solo il 5% dei ciclisti può permettersi.


Conclusione: Pedalare Verso il Futuro o Restare Bloccati nel Traffico?

La sostenibilità nel ciclismo è come una salita ripida:

  • I brand la promuovono (finché non intacca i profitti).

  • I ciclisti la sognano (finché non vedono il prezzo).

  • La Cina la regolamenta (finché non serve produrre di più).

La verità?
Finché: La tecnologia green sarà un optional di lusso,

I consumatori preferiranno il carbonio superleggero al alluminio riciclato,

E le e-bike continueranno a inquinare più di uno scooter Euro 2,

il ciclismo “sostenibile” resterà una bella favola per pochi.

In fine le riosposte alle tue domande:

👉 Il ciclismo può davvero essere sostenibile se non lo è per le persone che lo rendono possibile? Temo che nonostante l;’argomento sia sensibile per qualsiasi lettore, nel momento dell’acquisto la realta vedrebbe la stessa percentuale di interesse di quella spautita parte d’italia che vota per i “verdi” tutti inclusi…. pochini.
👉 Cosa potrebbero fare i brand e i negozi per costruire un modello più etico? Anche qui, propendo per il poco … non sono di certo tempi favorevoli all’idea di un mondo piu verde visto che gia in molti, si trovano sempre piu loro malgrado al verde….


E tu, Riccardo, cosa ne pensi?

  • Saresti disposto a pagare il 40% in più per una bici davvero green?

  • O, come molti, continuerai a cercare l’affare su eBay?

Pedalare è libertà e salute… ma a che prezzo!

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