Questo post e’ il mio contributo al post di Riccardo Penna che e’ a fondo pagina, pubblicato sulle colonne di linkedin.
Ah, il mercato auto di lusso in Cina. Quel luogo magico dove i numeri fanno ridere, le logiche economiche si piegano come fisarmoniche e la parola “crisi” sembra essere stata cancellata dal vocabolario. Mentre noi in Europa ci lamentiamo se vendiamo 500 SUV premium all’anno, in Cina la gente compra Mercedes-Benz G-Class come se fossero scarpe da ginnastica su Taobao. Diecimila unità di AMG G63? Sì, avete letto bene. Diecimila. Un numero che farebbe impallidire persino il nostro amato barista di fiducia.

Ma facciamo un passo indietro. Immaginatevi questo scenario: mentre noi discutiamo se vale la pena spendere 20.000 euro per una city car che consuma poco, in Cina qualcuno compra un veicolo che sembra uscito da un film di Mad Max e costa quanto un appartamento a Milano. Perché? Perché in Cina il concetto di “lusso” è leggermente diverso dal nostro. Qui non si tratta solo di comfort o prestazioni, ma di status symbol puro. Il G-Class, con la sua silhouette squadrata e il suo DNA off-road, è diventato l’emblema della ricchezza ostentata. Lo vedete ovunque: nei quartieri esclusivi di Shanghai, sulle strade trafficate di Pechino, persino nei video TikTok di influencer milionari. È l’auto perfetta per chi vuole dire al mondo: “Guardami, sono ricco, potente e probabilmente ho un garage pieno di altre auto che non guido mai.”
E non pensiate che sia solo una moda passeggera. Nel 2024, le vendite di auto di lusso sopra 1 milione di RMB (circa 130.000 euro) hanno raggiunto i 30-40.000 pezzi, e nel 2025 si prevede un ulteriore aumento del 10-15%. Tra queste, il G-Class continua a dominare, con previsioni di vendita che sfiorano le 10-12.000 unità annue. Insomma, un successo clamoroso per quello che, in fondo, è poco più di un carro armato rivestito in pelle.
Trend Emergenti: Testosterone su Quattro Ruote
Negli ultimi mesi, però, c’è stato un cambiamento interessante. Pare che i cinesi abbiano scoperto il testosterone. Non parlo solo dei modelli classici delle sorelle germaniche (Mercedes, BMW, Audi), ma anche dei locali indigeni che stanno facendo sul serio. Pensateci: motori ICE da 400 ai 600 CV, dischi freno in ceramica, sospensioni autoregolanti secondo la modalità di guida. E in quella Audi RS che conosco bene? Puoi sentire i sassolini sotto le ruote come se fossi in un rally. Roba che fa sembrare la nostra Panda 4×4 un giocattolo di plastica.
Ma c’è dell’altro: il futuro è elettrico (anche per i miliardari). Se pensavate che il G-Class fosse solo un fossile a combustione interna destinato a estinguersi, vi sbagliavate di grosso. Mercedes sta già lavorando a versioni ibride ed elettriche del modello, perché anche i miliardari cinesi vogliono salvare il pianeta (o almeno fingere di farlo). E non è sola: Tesla, NIO, BYD e altre startup locali stanno entrando in massa nel segmento del lusso, proponendo EV super-tecnologici che promettono di rivoluzionare il mercato. Ma attenzione: qui non si tratta di semplici auto elettriche. Stiamo parlando di opere d’arte su quattro ruote, con interni personalizzati, schermi giganti e funzioni che nemmeno Elon Musk sapeva di poter inventare.
La Distanza Culturale: Noi e Loro
Ora, fermiamoci un attimo a riflettere. Noi europei, con la nostra cultura automobilistica radicata nella storia, tendiamo a preferire linee eleganti, proporzioni armoniose e un certo understatement. In Cina, invece, sembra che il motto sia: “Se non fa rumore, non esiste.” Ecco spiegato il successo del G-Class, un veicolo che sembra disegnato da un bambino di cinque anni con una passione per i Lego. Ma funziona. Funziona così bene che persino marchi tradizionali come Bentley e Lamborghini stanno correndo ai ripari, lanciando nuovi modelli e cercando di conquistare questa fetta di mercato dorata.
E poi c’è la questione delle dimensioni. Mentre noi ci accontentiamo di utilitarie compatte, in Cina tutto è più grande. Più grande significa più lusso, più potenza, più status. È come se avessero preso il nostro concetto di auto di lusso e lo avessero messo sotto steroidi. E noi, dall’altra parte del mondo, guardiamo con un misto di ammirazione e perplessità, chiedendoci: “Ma davvero?”

Numeri Astronomici e Conclusioni Surreali
Entro il 2026, si stima che il 30-40% delle auto di lusso vendute in Cina sarà elettrico o ibrido. E sapete cosa significa? Che tra qualche anno vedremo Rolls-Royce elettriche parcheggiate accanto a BYD Yangwang U9, mentre giovani imprenditori tech-savvy discutono animatamente su quale sia la migliore app integrata nel cruscotto. Un mondo surreale, vero?
Quindi, cari lettori, la prossima volta che vi lamentate perché la vostra auto fa un rumore strano o consuma troppo, pensate al mercato cinese delle auto di lusso. Pensate a quei 10.000 fortunati proprietari di AMG G63 che sfrecciano per le strade di Pechino, convinti di essere gli esseri umani più cool del pianeta. E poi sorridete, perché dopotutto, viviamo in un mondo in cui una “scatola di ferro” può diventare un simbolo di status globale.
E chissà, magari nel 2025 ci ritroveremo tutti a guidare SUV elettrici quadrati, mentre cerchiamo di capire come funziona il pilota automatico. Del resto, se funziona in Cina, può funzionare ovunque. O no?
Che dire?
Il mercato cinese delle auto di lusso è un mix di follia, innovazione e distanza culturale che ci lascia sempre un po’ spaesati. Ma una cosa è certa: se vuoi capire il futuro dell’automotive, devi guardare a Oriente. Anche se, forse, con un pizzico di ironia.
La Tabella:

Se guardate questi numeri, vi verrà da chiedervi: “Ma davvero?” Diecimila G-Class venduti? Cinquecento Rolls-Royce Phantom? È come se ogni persona ricca in Cina avesse deciso di comprarsi un’auto che urla: “Guardami, sono qui!” Mentre noi in Europa ci accontentiamo di utilitarie silenziose e discrete, loro hanno trasformato l’automobile in un manifesto di potenza, status e… testosterone.
E poi ci sono le EV di lusso: Tesla, NIO e persino BYD si stanno facendo largo in un mercato che fino a ieri era dominato dai marchi europei. Il futuro è elettrico, certo, ma in Cina lo è già oggi. E noi? Noi guardiamo da lontano, cercando di capire se sia meglio ridere o piangere di fronte a tanta follia.
Fine Tabella.
Che ne dici? 😄
Qui il post di Riccardo Penna:
