Non avrei dubbi Riccardo Penna, andrei senza dubbio verso il futuro, tenendo qualche “sapore” del passato, per palati dai gusti conservatori.
Interessante l’analisi del post qui sotto allegato, ma mi chiedo: Porsche sta davvero facendo la scelta giusta investendo 831 milioni di dollari per rafforzare la propria strategia sui motori a combustione e ibridi? Nota: full elettrico Porsche China li produce da oltre 6 anni.
Cosa farei?
Un’operazione che punta a conservare il DNA storico del marchio, garantendo continuitĂ ai modelli piĂą iconici…?!
Ma è davvero la strada giusta?
E se invece si investisse solo metĂ di quella cifra, bilanciando meglio tradizione e innovazione?

Ecco cosa farei! Un’altra via: metà per il classico, metà per il futuro
Immaginiamo di destinare 415 milioni di dollari a nuove linee produttive e tecnologie avanzate, invece di concentrarsi unicamente sulla conservazione del passato. Cosa si potrebbe fare?
Elettronica avanzata: interfacce digitali, assistenti AI, realtĂ aumentata a bordo. Il lusso oggi passa dalla tecnologia.
Nuove piattaforme modulari: permetterebbero di combinare motori a combustione, ibridi e full electric in modo piĂą flessibile.
Materiali innovativi: leggeri e sostenibili, per rispondere alle richieste di un mercato sempre più attento all’impatto ambientale.
Nuove linee? Why not?

Il pubblico tradizionalista rimane, ma basta?
Porsche è sempre stata sinonimo di evoluzione senza rivoluzioni. Le linee delle sue auto sono rimaste fedeli a un’estetica senza tempo, e i progressi si sono concentrati principalmente sui motori. Questo ha costruito un pubblico fedele e conservatore, abituato a piccoli cambiamenti graduali.
Ma la domanda è: quel pubblico è sufficiente per il futuro? I nuovi mercati, in particolare nei paesi emergenti e tra le nuove generazioni, hanno dinamiche diverse. I nuovi ricchi del Sud del mondo non hanno lo stesso legame storico con il brand. Cambiano auto più spesso, saltano da un marchio all’altro, cercano design futuristici e tecnologie all’avanguardia. Il lusso per loro è innovazione, esclusività e status immediato, non tradizione e nostalgia.
I giovani tra 25 e 40 anni: il futuro dei brand di lusso
Le generazioni piĂą giovani sono meno affezionate ai simboli del passato. Per loro, Porsche non è la 911 del ’73, ma una scelta tra molte. Tesla, Lucid, Rimac e brand cinesi emergenti stanno riscrivendo le regole del lusso automobilistico. Ignorarli significa perdere una fetta di mercato in crescita.
Porsche può permettersi di stare ferma?
Se Porsche sceglie di puntare tutto sulla continuità , rischia di trovarsi con un pubblico fedele ma in via di riduzione. E se invece diversificasse l’investimento, mantenendo la sua identità ma aprendosi con decisione al futuro? Il lusso oggi non è più solo prestazioni e tradizione, ma anche tecnologia, personalizzazione estrema e sostenibilità .
La vera sfida non è conservare la specie, ma evolvere senza snaturarsi. Porsche può ancora decidere di essere protagonista del futuro. Ma il tempo stringe. ⏳
Daniele Prandelli
Sono Daniele Prandelli, in Cina dal 1994, alla guida di una società di consulenza che affianca le aziende nell’accesso e nello sviluppo del mercato cinese. La mia esperienza si concentra sull’industrializzazione e l’ottimizzazione della supply chain, con particolare attenzione ai settori del metallo, della plastica e dell’automazione, supportando le imprese nelle loro strategie di investimento e produzione.
In questo spazio condivido analisi su tendenze industriali, dinamiche di mercato e innovazione tecnologica, oltre a riflessioni su come la Cina venga percepita al di là della “Grande Muraglia Rossa”. Occasionalmente, esploro anche temi di economia e geopolitica, basandomi sulla mia esperienza diretta sul campo.
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Il post di Riccardo Penna a questo link
