UN Europa divisa e la sfida tra USA e Cina

L’Europa sta affrontando delle sfide importanti quando si tratta di prendere decisioni nel mondo complicato della politica globale. Si prospettano tempi bui sul fronte dei risultati effettivi. Ad esempio, recentemente, durante la crisi migratoria nel Mediterraneo, l’Unione europea è stata bloccata in un lungo processo politico per trovare un accordo sulla distribuzione dei migranti tra gli Stati membri. Le commissioni, le votazioni e le negoziazioni si sono protratte per mesi, e nel frattempo il problema è andato peggiorando. Questa debolezza politica ha impedito all’Europa di agire in modo incisivo e ha creato divisioni all’interno dell’UE. Ciò ha lasciato spazio per l’interferenza di attori globali influenti come gli Stati Uniti e la Cina, che hanno cercato di approfittare della situazione a scapito dell’Europa..

Potremo mai avere un processo decisionale europeo più snello e meno divisioni interne?

Una delle sfide più grandi per l’Europa è il complicato processo decisionale. Ci vogliono molti passaggi e coinvolge diverse istituzioni, commissioni e Stati membri. Questo può richiedere molto tempo per negoziare e raggiungere compromessi, e ciò indebolisce l’efficacia delle azioni intraprese. Questo interrogativo diventa ancora più rilevante alla luce degli eventi recenti. Ad esempio, durante i negoziati per il bilancio dell’Unione europea per il periodo 2021-2027, si è verificata una situazione di stallo prolungata. Gli Stati membri erano divisi su diverse questioni cruciali, come la distribuzione dei fondi e le politiche agricole. Le discussioni si sono protratte per mesi, rallentando la presa di decisioni e compromettendo l’efficacia delle azioni intraprese. Questo ha evidenziato ancora una volta le difficoltà dell’Europa nel raggiungere un accordo rapido e coerente a causa delle divisioni interne e dei diversi interessi nazionali.

Resteremo al margine nella competizione tra USA e Cina.

Un recente evento che evidenzia questo punto è l’adozione da parte degli Stati Uniti del Clean Network Program nel 2020. Questo programma mira a proteggere la sicurezza delle telecomunicazioni globali, escludendo le aziende cinesi come Huawei e ZTE dalle reti 5G degli Stati Uniti e di altri alleati. E’ un programma di esclusivo interesse politico americano, non sono mai state trovate conferme circa le presupposte criticità sulla sicurezza nazionale tant’e’ che alcuni Stati proseguono utilizzando le tecnologia 5G cinesi ed altri no. Questa decisione giusta o sbagliata che sia è stata presa rapidamente dagli Stati Uniti, grazie alla loro capacità decisionale concentrata. Al contrario, l’Europa si è trovata a dover affrontare difficili discussioni interne e non ha raggiunto un consenso unanime sulla questione, lasciando gli Stati membri con posizioni divergenti sull’utilizzo delle tecnologie cinesi. Questo mette l’Europa in una posizione svantaggiata, poiché la sua debolezza politica impedisce una risposta tempestiva alle sfide emergenti nel settore delle telecomunicazioni e non solo e mina la sua capacità di influenzare le politiche globali in modo efficace. Gli Stati Uniti, con la loro influenza ed economia potente, e la Cina, con la sua crescita rapida e le ambizioni globali, possono muoversi più velocemente sulla scena internazionale. Questo mette l’Europa in una posizione svantaggiata, e come sottolineato in precedenza, la sua debolezza politica le impedisce di reagire prontamente alle sfide emergenti.

Dure conseguenze per l’Europa:
Questa debolezza politica europea potrebbe avere effetti negativi per gli Stati membri. Un recente esempio che evidenzia questa situazione è la questione della tassazione delle grandi aziende tecnologiche. Mentre l’Unione europea ha cercato di adottare una posizione comune e introdurre una tassa digitale per le multinazionali del settore, gli sforzi sono stati rallentati dalla mancanza di un accordo unanime tra gli Stati membri. Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno proposto una tassa sulle società digitali a livello globale, ottenendo un ampio sostegno internazionale e minacciando di imporre dazi sulle importazioni dei paesi che introducono tasse unilaterali sulle aziende tecnologiche. Questo esempio dimostra come la debolezza politica dell’Europa possa mettere gli Stati membri in una posizione di svantaggio, impedendo loro di difendere appieno i propri interessi e di influenzare le decisioni globali in modo efficace. La Cina, d’altra parte, ha sfruttato questa situazione per sviluppare ulteriormente la propria industria tecnologica, diventando una potenza globale in questo settore e superando l’Europa in termini di innovazione e competitività. l’Europa rischia di rimanere indietro e di non poter difendere pienamente i propri interessi. Le decisioni prese dagli altri attori globali possono influenzare le politiche e l’economia europea, mettendo l’Europa in una posizione di dipendenza.

La debolezza politica dell’Europa rappresenta una sfida significativa quando si tratta di competere con gli Stati Uniti e la Cina. Il processo decisionale europeo complesso e le divisioni interne indeboliscono la capacità dell’UE di agire in modo deciso. Mentre gli attori globali più potenti prendono decisioni rapide e agiscono con determinazione, l’Europa rischia di rimanere indietro. Tuttavia, è possibile considerare l’adozione di nuove misure per rafforzare la capacità decisionale dell’Europa e affrontare la sfida globale che coinvolge la Cina.

Una possibilità da esaminare è l’istituzione di una commissione speciale con un rappresentante con poteri speciali a medio-lungo termine. Questo rappresentante, dotato di una carica di lungo periodo, potrebbe essere responsabile della guida delle politiche europee nei confronti della Cina e della competizione geopolitica globale. Questo consentirebbe una maggiore coerenza e coesione nelle decisioni prese dall’UE, evitando rallentamenti e divisioni interne.

Inoltre, questa commissione speciale potrebbe essere incaricata di formulare una strategia chiara e coerente per affrontare le sfide poste dalla Cina, come la concorrenza economica, la sicurezza delle tecnologie e la tutela dei diritti umani. Questo rappresentante avrebbe l’autorità e le risorse necessarie per negoziare accordi bilaterali e multilaterali, proteggere gli interessi europei e promuovere una visione europea comune.

Parallelamente, sarebbe fondamentale coinvolgere gli Stati membri e le istituzioni europee nella definizione delle politiche e nell’attuazione delle strategie. Questo garantirebbe un ampio sostegno e una maggiore legittimità alle azioni intraprese.

Infine, sarebbe importante valutare la possibilità di adottare un approccio multidimensionale, che includa non solo aspetti economici e commerciali, ma anche quelli legati alla sicurezza, all’innovazione tecnologica, alla tutela dell’ambiente e ai diritti umani. Questo consentirebbe all’Europa di affrontare la sfida globale in modo olistico e coerente, garantendo che gli interessi europei siano difesi su tutti i fronti.

In conclusione, l’Europa ha l’opportunità di rafforzare la sua capacità decisionale e affrontare la sfida globale rappresentata dalla Cina. L’istituzione di una commissione speciale con un rappresentante con poteri speciali a medio-lungo termine potrebbe fornire una leadership stabile e coerente. Tuttavia, sarebbe necessario coinvolgere gli Stati membri e adottare un approccio multidimensionale per garantire una risposta efficace e una difesa degli interessi europei su tutti i fronti. Solo attraverso azioni concrete e una maggiore coesione, l’Europa potrà giocare un ruolo significativo nel contesto geopolitico globale e difendere i suoi interessi nella competizione con gli Stati Uniti e la Cina.

Cosa ci aspetta l’immediato futuro?
Nel presente e nel futuro, alcuni temi potrebbero restare bloccati nel lento processo decisionale europeo. Questi includono:

– Tecnologie emergenti: L’innovazione tecnologica richiede decisioni rapide. Il complicato processo decisionale europeo potrebbe rallentare la regolamentazione e l’implementazione di politiche in settori come l’intelligenza artificiale e la cybersecurity, lasciando l’Europa indietro rispetto ad altri mercati.

– Politica estera e sicurezza: La risposta dell’UE alle crisi internazionali richiede decisioni rapide, ma le diverse opinioni degli Stati membri possono ostacolare la coesione e rallentare la risposta dell’UE.Nonostante ciò, questo argomento risulta quello che ultimamente ha visto emergere non una totale coesione ma maggior prontezza nelle decisioni. Ovviamente con la guerra alle porte…

– Cambiamento climatico ed energia: La transizione verso fonti di energia pulita e’ tuttora un argomento spinoso, richiede politiche tempestive, ma l’armonizzazione delle politiche energetiche tra gli Stati membri richiedere molto tempo, ostacolando la risposta dell’Europa alla crisi climatica.

– Economia e mercato unico: Le decisioni su riforme strutturali ed economia, anch’esse richiedono azioni rapide, ma le divergenze di opinioni e gli interessi nazionali possono rallentare il processo decisionale e limitare la competitività dell’Europa.

In chiusura di questo post,  voglio esprimere la forte perplessità circa la capacita dell’Europa di riuscire ad esprimere decisioni più veloci  ed essere più competitiva. L’Europa sta cercando di dimostrare una volontà di migliorare il suo processo decisionale, ma la complessità del sistema politico e le divisioni interne rappresentano ancora ostacoli significativi che potrebbero limitare la capacità dell’UE di agire rapidamente su questi temi cruciali.

Daniele Prandelli, Ningbo China.

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